Gli anni che stiamo vivendo sono caratterizzati da un continuo stato di allerta, di emergenza e di paura. Siamo bombardati da messaggi “intimidatori” che esprimono negatività e sono dannosi per noi e per la nostra salute. Spesso ci sentiamo minacciati, perdiamo la lucidità, sprechiamo molta della nostra energia per sopravvivere, non per vivere. E’ come se le nostre batterie interne, in alcuni momenti si esaurissero e andiamo avanti a fatica.

Di questo disagio a volte siamo consapevoli a volte no. Non facciamo nulla o facciamo troppo poco perché la situazione cambi.

Dovremmo ascoltarci di più; dovremmo cercare di entrare più in contatto con noi stessi, con la nostra parte più nascosta e intima. Questo ci aiuterebbe ad affrontare meglio la quotidianità e ci darebbe più potenza e più spinta.

Quali metodi abbiamo per “riconnetterci”? 

Oserei dire tanti. Ognuno di noi può scegliere quello in cui si sente più a suo agio purchè ciò che sceglie lo riconduca ad uno stato di benessere fisico, mentale, emozionale e spirituale.

E’ in questa ottica che voglio parlarvi della tecnica che personalmente ho scelto e che con vivo entusiasmo applico quotidianamente a me e a chi ne fa richiesta.

E’ una tecnica antica diffusa in tutto il mondo: Ireca, semplice e di facile applicazione.

Se viene svolta con costanza, consente al nostro corpo fisico ed energetico di mantenersi “vivo” e in equilibrio.